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Geological Tours

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Geoturismo: il turismo a tema geologico, scoprire le bellezze della terra viaggiando
 

autore:    Matteo Garofano [03-12-2020]

Geoturismo: cos’è?

Il Geoturismo può essere definito il turismo a tema geologico. In ogni luogo si trovano forme meravigliose del paesaggio e fenomeni stupefacenti. Cascate, deserti, vulcani, grotte, oltre ad essere affascinanti, hanno una storia da raccontarci: la storia della terra.
La spiegazione di come la terra sia fatta ci viene dalla geologia, questa scienza è conosciuta per le attività che svolge nel campo dell’ingegneria civile, in pratica tutte quelle attività in cui è necessario conoscere il sottosuolo: lo scavo di gallerie, lo sfruttamento di risorse minerarie, la costruzione di edifici. In realtà, uno degli scopi principali della geologia è tentare di ricostruire gli eventi accaduti al nostro pianeta da quando si è formato ad oggi.
Comprendere come abbiano avuto origine meravigliosi paesaggi può diventare argomento d’interesse anche per coloro che non si occupano di ricerca: la “comprensione della terra” può essere un valido motivo per intraprendere un affascinante viaggio o anche una escursione giornaliera.
Da qui nasce l’idea, non nuova, del geoturismo inteso come “la scoperta e la comprensione delle bellezze geologiche visitate direttamente dove esse si trovano”.
L'idea non è nuova poiché in passato, infatti, i grandi scienziati della filosofia naturale, come Darwin, Hutton, Lyell, viaggiarono per tentare di comprendere il nostro pianeta, spinti dalla curiosità ed attratti dalle più belle meraviglie della natura. Oggi la disponibilità di mezzi di trasporto offre, ad un grande numero di persone, la possibilità di scoprire il nostro pianeta in modo diretto, attraverso il contatto e non usando libri o nei musei.
Possiamo riassumere il significato del geoturismo prendendo in prestito una frase di Marcel Proust, famoso scrittore francese: "Il vero viaggio di scoperta non consiste nel trovare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi".
Il geoturimo è una sorta di disciplina si pone a cavallo tra le attività ludiche e quelle scientifiche senza volere rinunciare ai pregi delle due. Il valore estetico dei luoghi, che per la scienza non ha alcuna importanza, diventa per il geoturista la leva che stimola il desiderio di scoperta. A seguito di questo primo impulso il viaggio diventa occasione di comprensione. Nel geoturismo la comprensione avviene per via diretta, attraverso le osservazioni, il contatto e le esperienze, sempre più rare al nostro tempo, e non mediate da mezzi. La geologia, disciplina talvolta complessa a causa delle enormità temporali e spaziali che coinvolge e che sfuggono alla nostra percezione, può, se ben comunicata, essere appresa attraverso concetti semplificati ma rigorosi, senza cioè arrivare alla banalizzazione o alla cattiva informazione.
Comprendere la storia geologica dei luoghi, la loro unicità, i tempi occorsi per la loro formazione, rilevare tra le pieghe delle rocce testimonianze di antiche forme di vita, osservare come un minerale viene estratto con fatica da una miniera, riteniamo sia uno valido modo per far apprezzare il valore degli oggetti naturali che ci circondano.
Le peculiarità geologiche del nostro pianeta, inoltre, sono sempre state il terreno preferito per la pratica di esplorazioni e sport proprio per la loro natura di “apparente anomalia”: vertiginosi strapiombi granitici e alte falesie sono amate dagli arrampicatori e alpinisti, le enormi strutture carsiche presenti nei complessi calcarei sono il “terreno di azione” per gli speleologi, le profonde e incise forre attraversate dagli irruenti torrenti sono la gioia dei torrentisti. Per questo, oggi, numerosi amanti del geoturismo sono già escursionisti e sportivi che vogliono approfondire le proprie conoscenze geologiche per trarne giovamento e piacere durante lo svolgimento del propria attività preferita.
Il geoturismo non è solo escursionismo ma si manifesta anche attraverso altre esperienze: la ricerca dell’oro con il piatto, la visita di miniere e cave attive muniti di caschetto e luce, la visita di grotte turistiche, la raccolta di ciottoli lungo argini di fiumi e coste.

Geoturismo dove?
Se a qualcuno vengono in mente luoghi remoti come la Monument Valley negli USA o i geyser islandesi o il rosso monolite di Ayers Rock in Australia, avrà certamente colto nel segno il senso del geoturismo, infatti, queste località vengono visitate da milioni di persone che desiderano vedere le particolarità geologiche che ivi si trovano.
Quello a cui molto spesso non si pensa è che esiste la possibilità, anche senza andare lontano, di praticare il geoturismo: l’Italia è infatti uno dei paesi che possono vantare il più bello e vario patrimonio geologico del mondo.
Tanto per fare alcuni esempi ci possiamo recare in Toscana nell’area geotermica della Val di Cecina a vedere sbuffi di vapore e soffioni boraciferi che fuoriescono dal suolo, oppure nel Lazio nella riserva naturale di Tor Caldara dove nuovamente i fenomeni geotermici creano paesaggi stregati e bellissimi.
In Lombardia è possibile scoprire le piramidi di Zone, si trovano situate in un piccolo parco affacciato sul lago D’Iseo dove l’erosione su depositi glaciali ha formato splendide piramidi di terra. La riserva naturale geologica del Piacenziano, non lontano da Fidenza, dove sono ben rappresentate rocce di diverse età e tipologia. Ma ancora in Sicilia come non ricordare l’Etna, il più grande vulcano attivo europeo e in Campania con il Vesuvio inquietante e affascinante presenza, visitato da migliaia di turisti stranieri ogni anno. Potremmo continuare ad elencare luoghi di pregio geoturistico che si trovano nel nostro paese per intere pagine.

Assaggi di Geoturismo in Piemonte
Il Piemonte ci offre, tra i temi della geologia da scoprire ed ammirare, nella provincia di Asti, la riserva geologica della Valleandona e Valle Botto ricchissima di fossili di molluschi che possono essere osservati nella loro sede (ma non prelevati, non depauperiamo il patrimonio di tutti). Tra i ritrovamenti fossili importanti di quest’area spiccano alcune balene, ultima tra esse la soprannominata “balena Tersilla”, un esemplare di 6-7 metri ritrovato nel 1993 nelle colline astigiane. Questi reperti di vertebrati marini ci portano la testimonianza di una antico mare, circa 3 milioni di anni fa, di cui possiamo ricostruire il clima e l’ambiente marino. Una visita al museo paleontologico di Asti completa le osservazioni che possono essere fatte direttamente con le escursioni.
Ancora il Piemonte ci offre uno splendido esempio di paesaggio: a Villar San Costanzo, non lontano da Cuneo, si trova la riserva naturale speciale dei Ciciu del Villar che presenta un fenomeno geologico di grande valore estetico e scientifico. Si tratta numerose bellissime colonne di erosione alte e sovrastate quasi sempre da un masso chiamato “cappello”.
Queste forme scenografiche sono il risultato dell’erosione selettiva di un versante ricoperto da accumuli di materiale detritico formato da frammenti di dimensioni varie. Gli accumuli sono stati dilavati dalle acque piovane: laddove era presente un grosso masso, solitamente appiattito, i detriti sottostanti sono stati preservati dal fenomeno erosivo dando luogo ad una colonna. Mentre alcune colonne, con il trascorrere del tempo, sono crollate, altre si sono formate a rinnovare questo curioso paesaggio e questo fenomeno che ha luogo da 12.000 anni. Tali bizzarre forme sono state chiamate “ciciu”, nome che deriva dal piemontese e che significa “pupazzi”. Queste stranezze della natura hanno stimolato la fantasia già in passato, come la leggenda di San Costanzo.
La leggenda popolare racconta che San Costanzo, tra i primi martiri evangelizzatori della dottrina cristiana nelle vallate cuneesi, mentre fuggiva nei boschi inseguito dai soldati romani, giunto alla Costa Pragamonti si voltò verso di essi e, urlando loro una maledizione, li trasformò in pietra.
Attualmente esistono oltre 400 “ciciu” che possono essere osservati attraverso due itinerari che permettono di visitare questo "giardino roccioso": un percorso didattico autoguidato ed un più lungo anello escursionistico. All’ingresso della Riserva si trova un centro visita che permette di avere informazioni sulla riserva e sui fenomeni geologici.
Recentissima è la scoperta di tracce di rettile preistorico avvenuta ad opera del geologo Collo Enrico che in Val Maira, in particolare sull’altopiano della Gardetta. Il ritrovamento ha grande valore scientifico poiché permette di ricostruire il tipo di ambiente esistente 200 milioni di anni fa e come esso era popolato, il sito è inoltre diventato un punto di attrattiva fortissima per il geoturismo.

Bibliografia:
“Geoturismo, scoprire le bellezze della terra viaggiando”, Geoturismo Ed., Matteo Garofano, 3° Edizione